Hombolo 01 Agosto 2013
Laura e Arianna, arrivate ad Hombolo da una settimana, entusiaste e tutte prese da questa nuova esperienza, vorrebbero farsi in quattro per aiutarmi anche scrivendo i numerosi impegni e programmando le giornate per non dimenticare nulla, e io le lascio fare………….
Tanto, ormai lo hanno capito da sole che i programmi vengono immancabilmente stravolti dagli imprevisti, dalla fila un po’ più lunga del solito di persone che vengono a farsi medicare o a chiedere le medicine, dalla gente sempre più numerosa che chiede cibo, dai problemi che ci sono all’asilo perché non c’è acqua, dalla moto che ci lascia a piedi, da una bambina che, scopri improvvisamente all’asilo, ha il corpo pieno di cicatrici e ti accorgi con orrore che sono cicatrici da ustioni provocate volutamente…..
E allora dimentichi tutti gli impegni e vuoi capire il perché, vuoi capire come aiutare questa piccolina dagli occhioni tristi e ti fai guidare verso casa sua per parlare con i suoi genitori.
Lei, quattro anni di età, è davanti a noi e cammina scalza e sicura per un sentiero sabbioso e ci indica la strada che sembra non finire mai, la sua capanna si trova lontanissima dall’asilo, saranno almeno quattro chilometri e, ancora una volta, ti stupisci di questi bambini così piccoli e già così grandi, senza la gioia dell’infanzia rubata da una vita fatta solo di miseria e sofferenze….
…e a casa sua, la sua famiglia tanto povera e con un bagaglio antico di credenze e superstizioni, ci raccontano che le cicatrici sul corpo della piccola Leah, sono state provocate da intrugli preparati dallo stregone quando, ancora piccolissima, soffriva di malattie dermatologiche.
Ci consola sapere che le bruciature non le sono state inflitte per farle del male volutamente ma ciò non sminuisce la tristezza che proviamo nel vedere quel corpicino così gracile e deturpato.
Non potrò mai cancellare le cicatrici dal corpo di Leah, ma farò il possibile perché nessuno possa cancellare mai il suo ritrovato sorriso.
Maria Carla
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