Giugno 2012

Carissimi amici,
preferisco non andare all’asilo a sbaciucchiare i miei bambini perché non vorrei contagiarli col mio terribile mal di gola e raffreddore e così ne approfitto per scrivere due righe, avevo promesso di mandare più spesso notizie da Hombolo ed eccomi qui a tentare di trovare qualche bella notizia da raccontare.
Qui è cominciato l’inverno e la stagione secca, la temperatura è molto piacevole, le giornate sono soleggiate e limpide senza quel caldo terribile e afoso della stagione delle piogge ed io ne traggo nuova forza per portare avanti il nostro lavoro.
Fra non molto però inizierà a tirare vento e la polvere farà da padrona, si insinuerà dappertutto: nel naso, nelle orecchie e in bocca, e questo andrà avanti fino all’arrivo delle piogge a Dicembre.
Intanto si sta raccogliendo quel poco di mais e di miglio che le piogge scarse ci hanno permesso di avere; è andata molto meglio con i girasoli, il raccolto è stato buono e il nostro frantoio sta lavorando a pieno ritmo, anche il mulino sta lavorando molto infatti, col raccolto, la gente puó finalmente riempirsi bene la pancia dopo avere a lungo tirato la cinghia (per chi ancora non lo sapesse, qui si mangia solo e sempre polenta).

La vigna è già carica dei nuovi grappoli che vendemmieremo a settembre mentre, nel porcile, sono nati nove nuovi maialini che, a dire il vero, a me fanno venire una voglia di arrosto…..
Mmmmm, che acquolina!!!
Ma dai, scherzo!!
Non sto morendo di fame anche perché, con tutto quello che mi hanno portato, prima Mwanvula, scusate volevo dire Elvira, poi Giovanni, Monica e Shimakò, alias Francesco, il frigo è ancora ben rifornito e in dispensa le “scatolette” non mancano quindi, colgo l’occasione per ringraziarli di essere venuti a trovarmi, non solo per avermi portato i rifornimenti ma soprattutto per la loro presenza qui, per la sensibilità e l’affetto verso i bambini e la gente di Hombolo e per quanto stanno continuando a fare anche ora che sono in Italia.
Grazie amici!

Spero, questa volta, di avervi strappato un sorriso e mi auguro di stare meglio per potere, domani, andare a strapazzare quella combriccola di “monellacci” adorabili che mi mancano tanto.
Un caro saluto a tutti,
Maria Carla

P.S. I “monellacci” sono oltre duecento e non ce la faccio a coccolarli tutti, c’è qualcuno disponibile?

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