Laura, Luglio 2013

HOMBOLO…
E… quando ti alzi e ti chiedi dove vorresti essere la mia risposta è: “ ad Hombolo!!!!”
… si proprio lì, dove tutto ciò che vedi non sembra vero.. a partire dai colori delle albe e a finire con tramonti dei cieli notturni pieni di stelle, dove la bellezza della natura si scontra con la dura realtà, dove i sentimenti di gioia per un posto così irreale giocano a fianco della tristezza..
.. e ti chiedi se è vero tutto ciò che vedi, tocchi e respiri, e l’emozioni prendono il sopravvento, si rincorrono poi si fermano, osservano, guardano e ricominciano come prima.. e il tuo cuore nel frattempo si riempie di quell’amore puro verso un popolo tanto diverso da noi ma tanto uguale a noi..
Si… sono bambini, sono uomini sono donne con gli stessi nostri bisogni ma soprattutto con gli stessi nostri diritti e purtroppo l’ignoranza la povertà prende il sopravento e passano ore, giorni seduti a scrutare l’orizzonte e mi chiedo cosa passa nella loro mente, cosa pensano?!?
.. poi passi con la macchina per i villaggi e senti queste voci dolci da bambino che riconoscono le gomme della macchina bianca sulla loro terra rossa che gridano: “ Malia Cala” e allora il cuore ti si riempie di gioia, riconoscono il vero aiuto, si proprio loro i più piccoli…
Perché Lei “Malia Cala” (come la chiamano i bambini) è una grande donna, instancabile, determinata, con un grande cuore e una grande forza interiore… lei che la mattina all’alba si alza e dopo aver sistemato le ultime faccende domestiche corre in ambulatorio per aiutare bambini, madri, padri sofferenti che solo quando il dolore lacera il loro corpo arrivano a chiedere aiuto… e tra una medicazione e un sorriso corre veloce all’asilo dove tutti i piccoli cioccolatini.. prima ancora che tu scendi dalla macchina ti sono già in braccio.. hanno solo un’unica grande richiesta: “ NIBEMBELESE!” fammi le coccole, e davanti a tutte queste mani che si allungano verso di te non puoi far altro che abbracciarli, strapazzarli di coccole e regalagli alcuni giorni diversi dalla solita routine quotidiana.
Allora decidi di donare un pizzico di te anche alle loro maestre, così impegnate nel fargli imparare numeri e lettere a soli tre anni, ti avvicini le osservi e poi piano piano entri in contatto con loro, proponendogli delle alternative, non è facile né per loro né per te.. ma questa è la vera sfida, il vero gioco.. Riuscire ad entrare in questo meccanismo tanto complicato quanto paradossalmente semplice…
E mentre incominci a entrare in sintonia con loro i giorni ti sfuggono e devi ripartire e devi tornare alle tua terra di origine… ma il bagaglio con il quale torni è diverso da quando sei partito.. porti dentro di te un emozione indescrivibile, i tuoi occhi osservano con uno sguardo diverso, il tuo cuore batte un battito in più, e intanto la tua testa non smette mai di pensare a loro a tutti quegli occhi dolci di quell’infanzia rubata dalla sofferenza, dalla mancanza di figure genitoriali, dalle difficoltà che questa terra ti mette di fronte tutti i giorni, saluti quella ragazza che dal primo giorno che l’hai vista in ambulatorio ti ha rubato il cuore per la sua sofferenza e sai che non avrà tanto speranze di vita, perché la diagnosi è chiara e purtroppo le condizioni sanitari non ti aiutano…
E allora sai che fai.. Guardi negli occhi Maria Carla e le dici lo sai che tra poco sarò ancora qui?!? Intanto torno da dove sono arrivata e cerco insieme alla mia squadra di fare qualcosa di concreto per questo popolo che ringrazio per avermi dato la possibilità di vivere momenti spensierati con i loro canti e balli, di avermi emozionato con i loro racconti di vita quotidiana, di avermi dato la gioia di provare ad avere un cucciolo d’uomo sulle mia schiena e camminare in questa terra tanto arida quanto piena di forti sensazioni.
E un Grazie immenso va A MARIA CARLA, PER AVERMI PERMESSO DI CONDIVIDERE CON LEI UN BREVE MOMENTO DELLA SUA VITA TANTO INTENSA LI AD HOMBOLO….

4 comments

  1. Anonimo ha detto:

    Laura, in qs caldo agosto, che pelle d’oca! X’sento l’entusiasmo nella raffica delle tue parole… Sento che, forse, hai trovato la tua strada… Hai trovato il “luogo” dove indirizzare tutto l’amore che puoi donare! Grazie x aver condiviso la tua esperienza… Ma so che altri 100 1000 racconti accalorati e soprattutto dal vivo seguiranno questo racconto!

  2. edoardo ha detto:

    davvero una bellissima lettera cara cugina, scritta davvero con il cuore in mano che, grazie ad essa, ai tuoi racconti e alle foto che mi hai inviato su questa tua esperienza mi stai facendo venire davvero voglia di venire con te la prossima volta per poter dare un mio piccolo contributo e per conoscere un mondo a me conosciuto tramite solo mass media e persone che come te si impegnano e donano il loro tempo e le loro conoscenze per cercare di creare un qualcosa di migliore. Quindi perché non “sfruttare” la mia cara cugina per non approfondire le mie povere conoscenze e per far crescere ulteriormente in me questo desiderio già ardente di poter aiutare chi vive in una realtà completamente diversa dalla mia e perché no, anche per poter conoscere altre persone che come mia cugina laura si impegnano costantemente e mettono passione in tutto quello che amano fare prefiggendosi obbiettivi sempre più alti e sempre più puri.

  3. Nice ha detto:

    Cara laura con il tuo cuore immenso e una mente limpida e un coraggio da leonessa ti ammiro e ti rispetto per tutto quello che sai donare e trasmettere dal profondo del tuo cuore <3 alla prossima con affetto da papi e mammi

  4. Rosy ha detto:

    Carissima Lau,la lettera che ho appena letto mi dice che tu in quel posto ci hai lasciato il cuore,traspare tutta la gioia, la passione, l’amore di cui tu sei capace…Ancora di più questo l’ho vissuto l’altra sera quando mi hai fatto vedere le foto di bambini,donne,uomini massacrati dalla sofferenza e dalle malattie un popolo a cui è stato tolto tutto…con quanta dolcezza e partecipazione commentavi le foto…..A me hai lasciato una grande testimonianza e nel mio piccolo se mi sarà possibile ti darò una mano a fare qualcosa per tutte queste persone che hanno deprivato anche della loro dignità.

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