Monica, Aprile 2012

La scelta di questo villaggio è dovuta alla presenza della mia Amica Maria Carla.
Conosco Maria Carla da diversi anni perché colleghe di lavoro, poi lei pensionata ha fatto questa scelta coraggiosa trasferendosi in Africa. Lì, con l’aiuto di Maria, gestisce un pozzo, un mulino, un frantoio e un piccolo allevamento di maiali, galline, e soprattutto dirige l’asilo con 200 bambini.
Ho sempre ascoltato i racconti di Maria Carla e letto le sue lettere con grande curiosità perché parlava di una terra e di un popolo così diverso e che non conoscevo.
Prima di decidere di andare a trovarla ci ho messo qualche anno e finalmente nel 2007 mi sono sentita “pronta” e appoggiata da Francesco, mio marito, ci siamo avventurati in questo viaggio.
E’ un esperienza che ti cambia moltissimo e ti rimane radicata profondamente.
Tocchi con mano la povertà, famiglie intere che non sanno se per quel giorno riusciranno a mangiare, bevono acqua procurata dalle pozze fangose, coperti di vestiti talmente logori che sono ridotti in stracci. Le case sono capanne fatte di fango, senza luce né acqua, all’interno il pavimento è di terra battuta e nella maggior parte dei casi non c’è un letto, sì perché dormono per terra su una stuoia e come cuscino ho provato a vedere un sasso!!!
A livello sanitario è ancora peggio: nel villaggio c’è un ospedale (se così si può chiamare), dove curano le persone solo se hanno i soldi per pagare, altrimenti le mandano via e le dicono di tornare solo se hanno il denaro per curarsi. Ammalati abbandonati al loro destino!!!!
Allora vi chiederete, perché continui ad andare??
Perché l’esperienza umana è impagabile…quando arrivi all’asilo Nuru voluto e gestito da Maria Carla, ti vedi circondata da 200 bambini, che dopo una breve fase di timidezza ti chiedono di essere presi in braccio, di essere accarezzati, di rivolgere a loro un sorriso, di giocare con loro, di cantare e ballare con loro…
Perché in questo asilo non si insegna con il bastone, si impara in un ambiente pulito e umano, perché almeno per una volta al giorno i bambini mangiano riso, fagioli, latte al mattino e 1 volta la settimana carne.
Impagabile è la riconoscenza sui volti delle persone malate, ferite, che vengono curate amorevolmente e gratuitamente da Maria Carla nel suo piccolo “ambulatorio”.
Perché vorrei che le donne del villaggio prendessero da esempio la “donna bianca” che capissero che loro valgono esattamente come gli uomini e non si sottomettessero al loro bastone!
Impagabile è l’accoglienza di Maria Carla e di Maria…
Ora Maria Carla ha un nuovo sogno: costruire una scuola primaria che funzioni bene con maestri validi che insegnino non con la violenza, perché il futuro di questa terra parte dall’istruzione.
Per non spezzare questo sogno ha bisogno di ognuno di noi, anche restando in Italia!!!
Se pensiamo che bastano 15 euro per sfamare una famiglia per un intero mese…cosa sono per noi 15 euro??? Una pizza in meno, 2 film in meno al mese…NIENTE.

Hombolo sembra un posto abbandonato da Dio ma non è vero, ha mandato un angelo di nome Maria Carla.

Monica

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