Aprile 2009

Carissimi,
finalmente da qualche settimana la pioggia si è decisa a scendere copiosa e a rinverdire le piante di granturco che stentavano crescere e cominciavano ad ingiallire.
In questa zona della Tanzania la stagione delle piogge è quasi sempre avara, ogni giorno scrutiamo il cielo con la speranza di vedere addensarsi nuvole cariche di pioggia ma è sempre il sole rovente a fare da padrone.
Anche l’anno scorso ha piovuto poco e lo scarso raccolto non è stato sufficiente per un anno intero, già da parecchi giorni c’è fame al villaggio e il prossimo raccolto è ancora lontano.
Vedo arrivare al mulino le donne con un fagottino di mais da macinare, racimolato chissà come e chissà dove; per quel giorno i bambini avranno un poco di polenta, domani si vedrà.
Mi rendo conto che spesso mi ripeto e vi dico le stesse cose ma, credetemi, non ho niente di diverso da raccontarvi.
So che attualmente in Italia la situazione non è molto bella e mi spiace moltissimo per tutte quelle persone che sono in cassa integrazione o peggio ancora hanno perso il posto di lavoro, spero che tutto si risolva al più presto e che ci sia di nuovo lavoro e prosperità.
Oggi è la Domenica delle palme, qui nella chiesa cattolica di Hombolo, si svolge la processione proprio con le fronde di palma e non con l’ulivo come da noi, la gente canta e prorompe in grida di gioia e acclama al Cristo proprio come in quel tempo, a Gerusalemme.
E’ incredibile come ogni pretesto sia buono per cantare, ballare e gioire, pochissime volte ho visto qualcuno piangere, qui la miseria, il dolore, la fame, la morte per le malattie più banali, sono la normalità.
Mi chiedo spesso quali siano qui i diritti dei bambini, quelli che vengono abbandonati e lasciati ai nonni, quelli che non vanno a scuola per fare i pastori, quelli che a scuola vengono picchiati, quelli che soffrono la fame e hanno le pance gonfie di vermi, chi si preoccupa di rispettare i loro diritti?
Proprio ora sono tornata dal posto di polizia del villaggio dove ho portato Maria, una bambina di tredici anni che i genitori non vogliono ed è arrivata da me a chiedere aiuto.
Ognuno dei genitori accusa l’altro di non occuparsi dei figli, il padre, che ha lasciato la famiglia per un’altra donna pretende di assolvere il suo compito di genitore solo comprando a Maria i quaderni per la scuola, la mamma riversa la sua frustrazione sulla figlia, la insulta e la manda via.
Chi darà a Maria quell’amore che avrebbe tutto il diritto di avere?
Domenica prossima sarà Pasqua, spero che sia anche per Maria, un giorno di pace e serenità e che trovi all’interno della sua famiglia tutto ciò di cui ha bisogno, soprattutto tanto amore.

Auguro a tutti voi una Buona Pasqua, vi mando un caro saluto e un abbraccio,
Maria Carla

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