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Visita scolastica al Centro Missionarie della Carità di Madre Teresa di Calcutta

Venerdì scorso alla nostra scuola Nelson Mandela, programma speciale; abbiamo portato i bambini delle elementari a fare visita al centro delle Missionarie della carità di Madre Teresa di Calcutta che si trova qui ad Hombolo.
In questo centro vengono ospitati neonati orfani, disabili e anziani senza famiglia e persone affette dalla lebbra. Le suore si prendono cura di loro con la carità e l’amore che le contraddistingue e, in un ambiente pulito e accogliente, tante persone rifiutate dalle famiglie, ritrovano la loro dignità.
Purtroppo in queste zone rurali, molte mamme perdono la vita col parto e i piccoli neonati vengono affidati alle cure delle suore, almeno fino allo svezzamento. Fortunatamente poi vengono riportati in famiglia e lasciati alle cure dei nonni.
Ma non sempre! E poi ci sono bambini che provengono da situazioni famigliari terribili e raccapriccianti e, con le suore di Madre Teresa, ritrovano la serenità!
Nel centro abbiamo conosciuto anche persone malate di lebbra e le suore prestano loro le cure del caso fino alla guarigione.

Hanno anche due aule dove accolgono ragazzini che non avevano mai frequentato la scuola, li istruiscono finchè, dopo avere superato un esame, possono entrare alla scuola statale già al quarto anno.
Dopo avere visitato e salutato tutti gli ospiti del centro, abbiamo concluso la visita con un bel momento di preghiera nella piccola cappella, i bambini hanno ringraziato Dio per quello che hanno: qualcuno che li ama, la possibilità di frequentare la scuola e il cibo quotidiano.
Credo che i nostri bambini abbiano imparato che tutti hanno diritto alla vita e alla propria dignità, che nessuno deve essere abbandonato perché disabile o ammalato ma che ogni essere umano ha bisogno di accoglienza e amore.
Maria Carla

Rientro ad Hombolo

Hombolo 20 marzo 2019

Ebbene sì, la vacanza è finita e sono tornata a casa.

Ma che caldo!!!!| Non posso rimanere al sole più di trenta secondi altrimenti il cervello, che già ha i suoi problemi vista l’età, finisce che si cuoce del tutto e non ne ho un altro di ricambio!

Scherzi a parte, c’è una temperatura insopportabile e, anche se siamo in piena stagione delle piogge, di acqua neanche una goccia. E questa è una situazione veramente tragica!

Nel villaggio di Hombolo dove la gente vive del proprio raccolto, la pioggia è vita. Con la pioggia si coltiva e, se si coltiva, si mangia. Coltivare il granoturco e i girasoli per l’olio è essenziale per questa gente, il cibo consiste unicamente nella polenta accompagnata da un’erba (Mlenda) che cresce nei campi e si fa anche seccare per averla tutto l’anno ma, quest’anno, non c’è nemmeno quella. Sì lo so che ripeto le solite cose ma, credetemi, mi piacerebbe così tanto avere belle notizie da raccontare. Sarei felice di mostrarvi fotografie di campi verdeggianti con grosse pannocchie di granoturco, girasoli enormi traboccanti di semi e invece, solo campi di miglio mezzo rinsecchito che ce la mette tutta per arrivare a maturazione.

Anche per noi, dare da mangiare ai bambini sarà un bel problema coi prezzi che andranno alle stelle!

Comunque dicevo, sì sono tornata a casa. A sopportare questo caldo infernale, a mangiare la polvere sollevata dal vento, a condividere, per quello che posso, le sofferenze di tante persone, a giocare coi bambini, a piangere oppure a ridere con loro, ad arrabbiarmi quando i problemi mi assillano, insomma, a vivere la mia vita. E Questa è la vita che ho scelto!

A tutti voi che, seppur lontani, la condividete con me, grazie di cuore.

Maria Carla