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Febbraio 2013

Hombolo 01 Febbraio 2013

Uffa che caldo!!! Sto scrivendo sotto il ventilatore per cercare un po’ di ristoro dopo una giornata soleggiata e afosa. La pioggia caduta la scorsa notte non è bastata a mitigare la temperatura ma è stata benefica per le campagne che ne avevano proprio bisogno.
La strada, solitamente polverosa ora è tutta un pantano e, percorrerla con la moto è un’avventura, anche ieri io e Maria siamo cadute (guidavo io) in mezzo al fango per fortuna senza conseguenze, ci siamo fatte solo delle gran risate.
Questo primo mese e mezzo dopo il mio ritorno ad Hombolo è stato molto impegnativo, l’asilo da riaprire, l’organizzazione del trasferimento dei bambini che studiano lontano, l’acquisto e la distribuzione delle uniformi, delle scarpe, del materiale didattico ecc. mi hanno completamente assorbita ma, non per questo, ho tralasciato di attivarmi per mandare avanti il progetto scuola, meno male che con me c’è il mio braccio destro,Maria.
Il primo passo da fare era quello di ottenere l’approvazione del Vescovo della nostra diocesi di Dodoma e questo è fatto, poi abbiamo dovuto andare a Dar es Salaam per avere il benestare della CET (Conferenza Eliscopale Tanzaniana) e anche questo è fatto ora, tutti i documenti e il progetto sono arrivati in Italia e non ci resta che sperare nel sostegno che chiederemo alla CEI.
Sapete già tutti quanto ci tenga ad attuare questo progetto, sono sempre più convinta che solo un’istruzione valida può migliorare la vita dei popoli e, per quanto lo stato Tanzaniano si impegni per migliorare la qualità della scuola, non ha la forza sufficiente per farlo.
Con una scuola gestita da noi potremmo seguire meglio i bambini che studiano grazie all’adozione a distanza e non perderne alcuni come succede ora.
E’ una fatica incredibile seguire le studenti femmine, molte di loro, appena terminano la scuola primaria, spariscono letteralmente nel nulla perché vengono mandate a lavorare come domestiche nelle città anzi, ci sono persone che vanno nei villaggi a prelevarle col benestare dei genitori i quali, probabilmente, vedono il miraggio di un piccolo sostegno economico per la famiglia.
Spesso però queste ragazzine tornano a casa incinte o peggio ancora siero-positive all’ HIV.
So che in Italia non è un buon momento e che c’è lo spauracchio della recessione ma, vi prego, per quanto potete non dimenticatevi di noi e continuate a darci una mano anche per il nostro asilo che, come vi ho già detto, quest’anno ospita un gran numero di bambini i quali hanno i diritti di tutti i bambini del mondo ma la sfortuna di essere nati in un villaggio povero.
Uffaaaaaa!!! Hanno tolto di nuovo la corrente e il ventilatore non va più, che caldo!!!!
Un abbraccio,
Maria Carla