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Ottobre 2012

Cantù 21 ottobre 2012

….tranquilli, non ho sbagliato a scrivere, sono proprio a Cantù in Italia, non riesco a dire che sono a casa, casa mia non è più qui, casa mia è ad Hombolo.
Gli ultimi due mesi che ho trascorso ad Hombolo non ero sola, ad agosto i tre bambini che vivono con me erano a casa per le vacanze poi, a settembre, sono venuti a trovarmi (finalmente) mio fratello Claudio e mia cognata Orietta e, dopo di loro, due studenti universitari Enrica e Daniele.
Sono stati giorni intensi, loro si sono lasciati travolgere soprattutto dai bambini dell’asilo (ma non solo) che reclamavano le loro attenzioni, ognuno voleva essere preso in braccio e coccolato, ognuno voleva essere protagonista e loro erano ben felici di farsi in quattro per accontentare tutti.
Orietta e Claudio hanno dipinto, ritagliato e incollato pesci e farfalle con i bambini e poi li hanno appesi nelle classi, hanno organizzato giochi all’esterno per coinvolgere tutti suscitando grande gioia da parte dei bambini e grande ilarità dalle maestre e dagli adulti di passaggio.


Enrica e Daniele, Orietta e Claudio, tornavano dall’asilo stremati ma credo anche felici di avere portato tanta gioia e sono certa che l’affetto e i sorrisi dei bambini siano stati una grande ricompensa che non potranno dimenticare.
Ora sono in Italia da una decina di giorni e mi manca già tutto di Hombolo, mi manca il vento che solleva nuvole di polvere, il sole, la gente, i bambini….
Al villaggio si aspetta con ansia che arrivi la pioggia per coltivare i campi ma non arriverà fino a dicembre e intanto, lo scarso raccolto della scorsa stagione è finito, la fame costringe tanta gente a sopravvivere come può, le mucche sono pelle e ossa e i bambini si arrangiano a cacciare uccellini con la fionda, a catturare topolini e a mangiare i semi dei baobab che, per fortuna, si trovano in grande abbondanza.
Non ringrazierò mai abbastanza tutti coloro che, pur non avendoli mai visti, hanno nel cuore i bambini del nostro asilo e che si prodigano con modalità diverse affinchè non manchi mai per loro il cibo, grazie con tutto il cuore.
Io sono qui in Italia anche per promuovere e dare vita al nostro progetto “Scuola”, spero di coinvolgere tanta gente che possa aiutarci a concretizzare questo sogno, sono convinta che l’istruzione sia l’unico modo per aiutare veramente questa popolazione, portare loro solamente cibo o vestiti sarebbe assistenzialismo inutile e dannoso per la loro crescita.

Un abbraccio
Maria Carla